Si segue l’itinerario 1 fino al Colle Chabaud. Di qui si affrontano direttamente, in direzione nord-est, gli ampi pendii che fronteggiano il colle e che si restringono via via fino a formareun ampio crestine, appunto la Crête de la Dormillouse, che si segue sul versante francese tenendo le opportune distanze dalle cornici che occhieggiano sulripido versante nord-est.
La cima, segnalata da un frusto palo di legno, è costituita da una semplice elevazione sulla cresta nel punto in cui da questa si stacca verso nord il contrafforte della Cima Dorlier. Gli ultimi metri si percorrono piegando alquanto a sinistra e bordeggiando un colletto che consente di valicare la cresta e mette perciò in comunicazione a nord-ovest con il vallone di Dormillouse (ore 3,30 circa dal rifugio). La discesa più interessante, una vera classica dello sci alpinismo, è appunto quella che dal colletto scende nel vallone. E’ un terreno aperto a sufficienza, che tuttavia, essendo molto riparato dai venti e dal sole, conserva a lungo la neve farinosa. Unica precauzione, tenere le dovute distanze daipendii ripidi sulla sinistra (or.), dominati dalle cornici di cui all’itinerario di salita e alquanto valangosi. Al fondo del vallone, si incroceranno le piste che si saranno tracciate dal Col Chabaud per salire al Giaissez (vedi Itinerario 1), poco a monte della quota 2100. Per raggiungere Capanna Mautino da questo punto valgono perciò le stesse considerazioni di quell’itinerario.
Monte Terra Nera 3100 m
Per la salita vedere l’itinerario 4 fino alla Dormillouse, o meglio, sino al colletto Dormillouse. Proseguire sempre sul versante francese per l’ampio crestine, che qui